La Contea di Colorno nasce e si sviluppa lungo il fiume Parma che si getta nel Grande Fiume e la Rocca è posta a difesa di questo importante accesso verso la città emiliana. Nella sua influenza racchiude tutte le ricche terre della bassa parmense fino al fiume Stirone che la separa dal piacentino. Nello specifico racchiude le Viscontee di Busseto, con le Baronie di Zibello e Soragna e la Viscontea di San Secondo con Roccabianca e Fontanellato.
Tutto il territorio è caratterizzato da un clima nebbioso d'inverno e umido d'estate che favorisce la lavorazione e stagionatura di ottimi prodotti e insaccati locali. La ricchezza principale si concentra nell'agricoltura e allevamento grazie al territorio pianeggiante e fertile grazie alla ricchezza d'acqua e alle inondazioni frequenti del Grande Fiume, che assoggettano anche Colorno nei periodi tardo autunnali.
Colorno è tappa naturale per tutti i mercanti e viaggiatori che vogliono procedere verso Mantova o che da essa arrivano verso Parma e questo ha dato notevole importanza economica e militare alla cittadina. Nella prima metà del XIV sec. viene fatta erigere la Rocca di Colorno da parte delle famiglie Correggio e Terzi per difendere le terre a nord della città.
Agli inizi del XV sec. Ottobono Terzi detto il "Sanguinario" perde il controllo della Rocca e del territorio circostante e il Duca ne confisca la proprietà per riassegnarla, nell'ottobre 1457 a Tancredi dei Rossi.