Da molto tempo non tornava più al Castello dei Rossi Borbone.
Era passata tanta acqua sotto i ponti e Conteromano aveva avuto una vita ... travagliata.
Tanto tempo prima, Tancredi lo aveva accettato come esterno.
Gli aveva preparato una casetta in cui lui ed il suo fido Taddeus avrebbero potuto vivere. Con la sua officina da fabbro.
Sognava di potersi stabilire serenamente, con la sua fidanzata.
Ma.... mentre l'uomo fa i suoi progetti... gli dei sorridono.
Ed il suo di progetto era naufragato, miseramente.
Il suo sogno di una vita serena, con tanti bambini, con la fucina in piena attività, era rimasto sogno.
Quindi aveva iniziato a viaggiare... missioni .... la guerra ... altre missioni.
Non era più tornato al castello.
Da qualche tempo nella sua vita irrequieta era entrato un punto fermo... Tamititti.
Con sgomento aveva scoperto che Tami era la sorella di Tancredi. Non che ci fosse qualche problema particolare, ma proprio la sorella del Conestabile. Una dama bellissima, simpatica, intelligente, avevano stabilito subito un rapporto veramente ineguagliabile. Solo dopo un po' la dama gli aveva detto chi era suo fratello. A pensarci gli veniva da ridere... forse pensava che sarebbe scappato.
Ma comunque lei era dama veramente eccezionale... poteva anche essere la sorella di Belzebù.... a lui non interessava. E comunque... meglio il conestabile rispetto a Belzebù... ah ah ah
Così, dopo tanto tempo, Conteromano tornò ad avvicinarsi al castello.
Era stato rimodernato. Nuove opere contribuivano alla grandezza, alla stabilità.
Torrioni, merli , camminamenti. Guardie che instancabilmente percorrevano le mura controllando tutto il perimetro e gli accessi.
Conteromano rimase piacevolmente sorpreso.
Era veramente una grande opera, segno di stabilità e di capacità nel gestire uomini e lavori.
Il conte Tancredi dei Rossi Borbone, che guarda caso aveva il suo stesso nome, aveva realizzato una grande opera, degna del suo nome.
Conteromano, arrivato sotto le mura, lanciò un grido:
- Ehilà - e vide affacciarsi un armigero - sono Tancredi dei conti Tuscolani, figlio di di Rainone e Valeria dei Guarneri.
Il Conte Tancredi mi conosce, avvisatelo della mia presenza.
Detto questo, Conteromano, portò il cavallo sotto un'ampia quercia e si accinse ad attendere.
Sapeva che Tancredi era oberato dagli studi, forse l'attesa sarebbe stata lunga.
Impastoiò il cavallo in mezzo ad un verde prato di fresca erba.
Si sedette sotto la quercia ed iniziò piacevolemte l'attesa.
Si era portato da bere e da mangiare.
Avrebbe passato piacevolmente il tempo, pensando alla sua fidanzata.