Tancredi aprì di persona il portone, avvisato da uno dei domestici. Era buio ormai e chiunque fosse, meritava l'accoglienza del padrone di casa, sia nel bene, che nel male, non essendoci molte guardie nel palazzo di Colorno. Appena vide chi era dallo spioncino del portone, mise in un angolo la spada che si era portato dietro per precauzione e spalancò la porta per accogliere la dama venuta da così lontano.
Benvenuta madonna Cenci! Entrate vi prego... Tancredi si fece da parte per farla passare. Quindi fece un cenno al paggio che l'aveva avvisato di quell'arrivo e questi corse via verso le stanze degli apprendisti.
Ho dato disposizione che vi venga assegnata una camera tutta vostra così potrete fermarvi quando e quanto volete senza dare conto a nessuno. Le lezioni le potete seguire o altrimenti sono sempre disponibili gli appunti e anche io, quando posso, potrò rispondere alle vostre domande. Spiegò Tancredi mentre prese in consegna i bagagli della dama e le fece strada lungo i corridoi fino ad arrivare alla camera assegnata.
Il palazzo è grande ma per ora ho cercato di delimitarlo all'area degli apprendisti, così rischierete meno di perdervi. Sorrise. Per qualsiasi altra cosa, non avete che da chiedere. Spero possiate presto fare amicizia con gli altri apprendisti e i membri del mio casato... siete l'unica a provenire così da lontano ma questo non sarà un problema.
Come vi dicevo, per ora in Terra del Lavoro e complessivamente nel Regno delle Due Sicilie, l'autorità dell'Accademia non è riconosciuta ma, anche con il vostro aiuto, spero sarà possibile estendere il progetto... Ma prima dovrete diventare un'Artista... e vedremo di farvici diventare.