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 I Famigliari: Tancredi dei Rossi, Conte di Fidenza e Colorno

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Tancredi
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I Famigliari: Tancredi dei Rossi, Conte di Fidenza e Colorno Empty
MessaggioTitolo: I Famigliari: Tancredi dei Rossi, Conte di Fidenza e Colorno   I Famigliari: Tancredi dei Rossi, Conte di Fidenza e Colorno Icon_minitimeLun Apr 26, 2010 12:47 am

S.G. Tancredi dei Rossi, Conte di Fidenza e Colorno

I Famigliari: Tancredi dei Rossi, Conte di Fidenza e Colorno Sc35q

Inquartato: nel primo partito: nel primo di oro alla mezza aquila di nero,imbeccata ed armata d'oro, linguata di nero, nel secondo di rosso alla mezza croce di argento; nel secondo partito: nel primo d'argento all'albero al naturale su campagna di verde, nel secondo di rosso alla mezza croce d'oro; nel terzo di argento al trifoglio di verde; nel quarto di oro allo scorpione di nero posto in palo.Sul tutto di Dei Rossi. Timbrato di corona comitale e accollato da lambrecchini di verde e di argento.

Nasce a Parma nell'anno domini 1430, figlio di Pier Maria Rossi, e Eirnín O'Fearghal, dama di origini Irlandesi.
La cittadina si sta lentamente riprendendo dalla peste dei primi anni del secolo ma le aspettative di fortuna restano scarse la famiglia incontra non poche difficoltà economiche e fù allora che Tancredi decise di raggiungere il Ducato di Milano e trasferirsi in una delle città emergenti dell'oltre pò e magari arricchirsi per poter tornare un giorno ad occuparsi della sua terra. Aiutato nel suo viaggio dall'allora Principe del Ducato in persona, lontano parente da parte di madre, raggiunge Novara, nella speranza di iniziare una nuova vita.

Dopo diversi mesi di duro lavoro riesce finalmente ad ottenere una buona somma di ducati e ritorna a Parma che nel frattempo sta crescendo come nessuna città del Ducato. Scopre purtroppo che la sua famiglia è dispersa. Rimane solo. Viene presentato da Mordrag all'interno del partito dei Benefattori Italici e conosce diverse persone interessanti con le quali condividere idee e progetti politici. Riesce ad aprire una macelleria e ottiene i permessi per l'allevamento di maiali e quindi entrare di diritto nella Gilda della Carne. Accadde poi un fatto molto importante subito dopo. Il 5 Dicembre 1455, un gruppo armato di francesi riesce a ribaltare il potere da poco instauratosi legalmente nella città e razzia il municipio. Tancredi partecipa assieme a molti altri volontari alla contro-rivolta con grande successo. Entra allora in un corpo fisso di vigilanza guidato dal nobile Bigtrouble (divenuto nuovo sindaco dopo la rivolta): i Cacciatori del Taro.
E sempre in questi giorni conosce Emilian dei Borbone, membro di una potente famiglia proveniente dalla Francia e ora stabilitasi nelle varie città del Ducato. Nasce cosi un forte legame e presto Tancredi entra a far parte della famiglia come figlio adottivo di Emilian.
Con l'avvento del nuovo anno, il Ducato decide di creare i primi reggimenti che andranno a formare l'esercito del Ducato e Tancredi è tra i primi a far parte di esso. Inizia così, l'8 gennaio 1456, la carriera militare.

Passano i mesi e Tancredi sale velocemente i gradi della truppa e si distingue nel comando di una missione militare nella cittadina di Fornovo al cui termine viene fatto cavaliere con il grado di Dragone.
Al ritorno a Parma, incontra Felicia Ferrari, dama di origini Modenesi. Tra i due nasce uno splendido rapporto ma destinato a interropersi bruscamente. Una mattina Tancredi trova una lettera di Felicia che gli scrive che è costretta a fuggire dal suo passato e cercare quella serenità che gli era venuta a mancare. Pochi giorni dopo viene a sapere che lei è stata colpita da una rara malattia e che la consuma rapidamente. Si ritirà cosi in un convento a San Miniato dove muore pochi giorni dopo. Di lei gli rimane quel ricordo indelebile: quel fazzoletto con incise le sue iniziali che le donò la sera prima della partenza.

Per fuggire alla tristezza di quei giorni, si dedica maggiormente alla vita politica. Torna ad affacciarsi negli IBI che aveva trascurato dopo la partenza del cugino verso la Scozia.
Ma il partito non è più unito come un tempo e una profonda scissione al suo interno porta alla nascita del partito AGORA' al quale Tancredi aderisce immediatamente, non trovando più lo stimolo degli IBI di una volta. Ideatrice e guida di questo nuovo movimento è sua zia Polimnia di Borbone, con la quale ha da sempre avuto un bellissimo rapporto. Qua riesce a trovare il suo spazio e far fiorire le sue idee che condivide con tutti i suoi nuovi amici in AGORA'. Si candida alle elezioni di Giugno e ottiene infine la carica di Capitano dell'Esercito.
Assieme all'amico e sergente Braken, attua un piano per la riforma dell'Esercito, aumentandone notevolmente efficienza e numero degli arruolati. Per fare ciò ha intrapreso un lungo viaggio e nella prima città in cui fece visita, Piacenza, entrò a notte fonda in una taverna per bere qualcosa di caldo prima di riprendere la strada verso Lodi... è lì che incontra Shivani... Tutto ebbe inizio con una breve e innocente chiacchierata tra i due ma una scintilla aveva dato il via a qualcosa che si sarebbe ben presto evoluto.
Si rividero dopo tre settimane a Lodi dopo tante lettere, sogni, speranze, e nacque così il loro amore.

Passano i giorni in fretta. Rapito sempre più tra Amore e Lavoro, scrive poesie e porta nuove proposte e norme al Consiglio. Conosce il figlio adottivo di Shivani e lo accoglie a braccia aperte come se fosse sangue del suo sangue: Alessandro, detto "Ignotus", e ribattezzato poi Alessandro Ryann dei Rossi.
Su ordine del Consiglio si sposta quindi ad Alessandria con l'armata "I Grifoni di Milano" da lui comandata, sempre seguito da Shivani dove conoscono "Fahellas" e decidono comunemente di adottarlo chiamandolo Cangrande Killian dei Rossi. Pochi giorni dopo adottano Mark, detto "Cannato", divenuto quindi Mark Liam dei Rossi.
Viene poi mandato a Milano su ordine della Duchessa Polimnia a difendere la capitale permettendo ai soldati di fare pratica nell'Armata. Ha tempo per approfondire molti argomenti che riguardano il suo lavoro di Capitano: crea dal nulla i Tribunali Militari e scrive la Legge Marziale.
Intanto assieme alla sua amata pensa al futuro e al tanto sospirato matrimonio. Per fare ciò necessita di ricevere il Sacramento del Battesimo dalla Chiesa Aristotelica e per fare ciò chiama a Milano il suo amico e Cappellano militare, padre Tebaldo "Heldor" Foscari. Prendono inoltre parte alla cerimonia sua zia la Duchessa, "zio" Sante Marshmallow come padrino e il Maresciallo del Contingente Alpino Abraxasbellum. Tancredi viene battezzato, alla presenza di illustri personaggi milanesi, il 15 settembre Anno Domini 1456.

Dopo aver difeso la città di Milano con l'armata "I Grifoni di Milano", Tancredi parte alla volta di Fornovo ma nel frattempo, ripassa finalmente da Parma dopo più di tre mesi di assenza. Trova la città molto cambiata in alcuni aspetti. Vi sono tanti cittadini nuovi e molte sono le restrizioni al mercato ma non può soffermarsi più di tanto.
Qui incontra per la prima volta la giovane e bellissima Hoarah, da poco adottata come loro figlia che manifesta da subito un grande legame verso il padre e abbraccia l'idea di prendere la via militare assieme ai suoi fratelli più grandi. Tancredi la accoglie e la guida nei primi passi dentro l'Esercito.
Assieme alla sua amata e a tutta la famiglia riunita, raggiungono il giorno stesso Torrechiara dove hanno allestito la loro festa di fidanzamento ufficiale il giorno del loro terzo mesiversario, il 10 ottobre.
Riparte la sera stessa per Fornovo.

Assieme ai due suoi compagni di viaggio Danitheripper e Gianfrancocast si imbattono subito in una banda di briganti con i quali hanno un feroce e inatteso scontro. Rimangono a terra due di questi briganti mentre il terzo, il loro capo Valatan, fugge. I tre lo inseguono invano sui monti dopo Fornovo finche non decidono di tornare. E' proprio alle porte della città che Tancredi lo incontra e in un duello lo ferisce e lo costringe a trovare rifugio a fino a Parma. Da qui eluderà le future ricerche e riunirà la banda a Fornovo mentre l'armata di Tancredi ritorna verso la sua città.

Tornato a Milano, si sposa il 10 novembre 1456 con Shivani nella Cattedrale della città. La cerimonia viene solennemente celebrata dall'Abate templare Sir Gordon Bridge alla presenza della Duchessa Polimnia e di altre Cariche e familiari del Ducato.

Il tempo vola... passano i mesi e l'esercito tiene Tancredi nuovamente lontano da Parma ma non dalla famiglia. Hoarah si arruola e lo segue ovunque si sposti. Fa tappa ad Alessandria e Piacenza tante volte e ritrova i suoi figli che fanno carriera nelle cariche cittadine e pian piano anche nell'Esercito, mentre la moglie lo raggiunge spesso nei suoi spostamenti, attraversando intemperie e lunghi viaggi per raggiungerlo, anche per una sola notte.

Con il nuovo anno si assiste alla riaffermazione della Serenissima Repubblica di Venezia che ritorna in auge mentre nel resto d'Italia imperversa la crisi economica dovuta ad una produzione troppo elevata di merci. Molti sono i cittadini milanesi e non che scelgono di partire per fuggire alla crisi. La Serenissima si riempie così di grandi nomi.
Tancredi assiste triste alla partenza del loro figlio minore Mark per Verona.

Ai primi di Febbraio del 1457, Shivani durante un viaggio per raggiungere Alessandria per far visita a Cangrande, da alla luce la loro prima figlia naturale, Skarlotta.

Arriva la guerra. A metà Maggio del 1457, la Repubblica di Genova e il suo alleato Ducato di Milano, dichiarano guerra al Ducato di Modena.
Tancredi si ritrova impegnato alla testa dei suoi uomini nella prima avanzata degli eserciti in territorio nemico. Occupano facilmente alcuni punti chiave del territorio modenese...
Dopo le battaglie alle porte di Verona e Mantua, le due armate milanesi impegnate sono costrette a ripiegare a Guastalla in quanto gli alleati si atteggiano con vistosa apatia e senza mai giungere in soccorso ai milanesi per dare una svolta alla guerra.
E' però grazie a questa assurda guerra che Tancredi riesce a ritrovare finalmente la figlia Siria Sabia, che da tempo abitava a Guastalla dove si era trasferita poco dopo l'adozione da parte del Conte e a conoscere i suoi nipoti Alberto e Valentina Gioia Malaspina, figli di Siria e Giorgio Malaspina. Nonostante il contesto avverso e il fatto che quest'ultimi facessero parte delle stesse armate modenesi, Tancredi legò molto con loro, soprattutto con Siria e Valentina che vennero, a guerra terminata, a visitare più volte i parenti a Torrechiara.

La guerra finì dopo un paio di mesi dal suo inizio. Senza vincitori o vinti apparenti.
Secondo Tancredi e tanti altri componenti del suo Stato Maggiore, le cose potevano andare ben diversamente ma la guerra è stata combattuta in modo molto particolare, quasi innaturale. Taciti accordi, infimi tradimenti e soprattutto l'intervento delle Ambasciate Imperiali e quelli ripetuti della Chiesa, hanno portato la guerra a dissolversi, costringendo le parti prima ad un'inutile attesa e poi alla pace che non piaceva ai soldati milanesi, veneziani, modenesi e probabilmente genovesi... solo i potenti di quasi tutti i governi furono entusiasti. Nel frattempo Tancredi incontra nuovamente Corinne de Jourdonnais Sforza, conosciuta tempo prima a Novara, che durante la guerra aveva militato nella sua armata.
Le armate furono così smobilitate e i soldati tornarono alle consuete vicessitudini. Tancredi, dopo un breve giro di ispezione per il Ducato, rientrò finalmente a Parma.

Il ritorno riservò al Conte un'amara sorpresa. Tancredi constatò infatti che la moglie era in preda ad una grave malattia di cui non se ne conoscevano le origini, per la quale lei dovette essere ricoverata più volte presso la vicina Badia di Santa Maria della Neve dove i monaci studiavano l'evolversi della situazione in cerca di una cura. Per vincere la paura e la solitudine, essendo anche gli altri famigliari impegnati nelle loro rispettive mansioni, Tancredi si gettò di nuovo sul lavoro. Qui pensa e lavora ad un grande progetto... la Riforma Militare.

Nascono così, dopo diversi mesi di discussioni in Consiglio con ben due duchi distinti, le Compagnie Militari Milanesi. In questo modo si riusciva a garantire al Ducato di Milano una continuità direzionale a capo dell'Esercito al fine di portare avanti progetti a lungo termine, per potenziare e organizzare al meglio i suoi soldati.

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